8 giugno

Leggiamo …

Da “L’attentato” di LUCA CANALI giudichiamo molto interessante il brano che proponiamo …

In questo romanzo l’autore ricostruisce l’attentato a Togliatti nel luglio 1948 e riferisce sulle sue personali reazioni, del turbamento, della rabbia che lo spingono ad andare in strada, a fermare gli autobus, a diffondere la notizia. La sua personale reazione trova riscontro nel silenzio della gente, nella scelta degli autisti degli autobus che cessano il lavoro. In poche righe Canali registra lo stato generale di incertezza e l’aumento di una tensione sociale che comincia a salire  e crea un’atmosfera di attesa e di confitto.

Non ricordo come appresi la notizia, forse, dall’aria che ne era satura. In una camera piena di gas accendi un fiammifero e quella esplode. Era mezzogiorno, andai in Sezione, senza neanche troppa fretta, l’evento richiedeva decisione non ansia, non ci trovai nessuno, con lo stesso passo, senza telefonare né chiedere direttive, proseguii per Piazza Colonna, era bel tempo, luglio, allora non soffrivo troppo il caldo, tutto procedeva normale, solo un po’ innaturalmente lento, guardingo. Mi piantai in mezzo alla strada, allargai le braccia davanti ad un autobus in corsa, fermò secco ma docile, attraverso il parabrezza incontrai lo sguardo vuoto dell’autista, mi spostai sul fianco, dai finestrini abbassati i passeggeri fissavano me oppure ognuno un diverso punto immaginario. Vibrai un violento pugno sul vetro che non s’infranse, dissi a voce alta, senza gridare: “ Hanno sparato a Togliatti”, l’autista tirò la leva del freno, spostò orizzontalmente la manopola d’apertura pneumatica, la porta si ritrasse a soffietto, sbuffando, “A casa” gridai ora, i passeggeri scesero muti, ordinati, si allontanarono in fretta, sparirono. La coda di autobus e di filobus, fermi dopo il primo, si allungava, la percorsi per qualche decina di metri, colpendo i fianchi di lamiera verde che rimbombavano, ripetendo forte, automatico, hanno sparato a Togliatti, voi, ai passeggeri, a casa, voi, agli autisti, ai depositi; le porte si aprivano sbuffando, gente in fila, muta, ordinata, ne scendeva, spariva, automobili private rallentavano un attimo, svicolavano dagli ingorghi, ripartivano rimbalzando  come biglie in ogni direzione, potevo tornare indietro, ora, avrei potuto telefonare, chiedere direttive, il primo gesto da compiere non poteva essere stato che quello, il primo pugno vibrato sul vetro, gli altri sui fianchi degli autobus, le poche parole sgranate contro volti attoniti, le braccia spalancate che avevano fermato il traffico, la verità e l’illusione del Partito.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi

MODO DI DIRE
Rimanere in sella: Conservare la propria autorità.

Biografia …

L’8 GIUGNO 2014 muore LUCA CANALI, scrittore, poeta e grande studioso di Letteratura Latina …

Luca Canali nasce a Roma il 3 settembre 1925, partecipa alla Resistenza, nel dopoguerra si laurea in Lettere nella sua città e diventa assistente di Natalino Sapegno e di Ettore Paratore. Egli è un grande latinista e sulla Letteratura Latina fa studi molto significativi con opere interessanti: “Lucrezio poeta della ragione” (1963), “Personalità e stile di Cesare” (1980) e “Satyricon” (1999). Milita a lungo nel Partito Comunista assumendo spesso posizioni critiche. Canali è un intellettuale dai vari interessi e collabora con molte riviste come “Nuovi Argomenti”, “Il Verri” e “Paragone”. Diventa poi per vari anni docente di Letteratura Latina all’Università di Pisa. Egli si dedica con passione alla narrativa e scrive opere molto valide come “La resa incondizionata” (1976), “Il naufragio” (1980) e “L’attentato” (1991). Egli muore a Roma l’8 giugno  2014. Canali è uno scrittore “classico”, nel senso che la sua scrittura risente della profonda conoscenza della lingua latina. Il suo stile, quindi, è solenne, ampio, molto curato e lascia sempre nel lettore una sensazione di eleganza e di ricercatezza. La precisione nella scelta delle parole rende la sua lingua chiara e molto comunicativa.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA