6 marzo

Leggiamo …

In “Rime” di MICHELANGELO BUONARROTI possiamo apprezzare il sonetto “O notte, o dolce tempo”…

Nelle Rime è spesso presente l’immagine della notte che richiama quella morte. Sia l’una che l’altra hanno la stessa funzione, seppure per tempi diversi, quella di liberare l’uomo dalla fatica e dagli affanni che la vita impone agli esseri viventi. Ma vi è sottinteso anche il desiderio della morte e la speranza della salvezza spirituale.

O notte, o dolce tempo, benché nero,
con pace ogn’ora sempr’al fin assalta(1).
Ben vede ben intende chi t’essalta,
e chi t’onor’ha l’intelletto intero(2).
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l’umid’ombra et ogni quiet’appalta(3),
e dall’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti, ov’ire spero(4).
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria a l’alma, al cor nemica,
ultimo delli afflitti e buon rimedio(5),
tu rendi sana nostra carn’inferma(6),
rasciughi i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogn’ira e tedio(7).

Note

  1. Come ogni altra cosa, tu notte sei la conclusione di pace della giornata
  2. fa bene chi capisce le cose ad esaltarti
  3. tu prendi su di te ogni pensiero e fatica
  4. tu fai sognare la salvezza in Paradiso dove spero di andare
  5. la notte richiama la morte che toglie ogni affanno
  6. tu purifichi il nostro corpo
  7. tu elimini dolori  e ogni sentimento negativo.

Biografia …

Il 6 MARZO 1475 nasce MICHELANGELO BUONARROTI, genio dell’arte ma anche poeta …

Michelangelo Buonarroti nasce a Caprese, vicino ad Arezzo, il 6 marzo 1475, da nobile famiglia, ma in difficoltà economica. Proprio per questo motivo il giovane entra nella bottega di Domenico Ghirlandaio per apprendere le arti. Diventa uno dei più grandi e geniali artisti del Rinascimento eccellendo nella scultura, nella pittura e nell’architettura. Basta solo ricordare alcuni suoi capolavori: la Pietà, il Davide, il Mosè e la Cappella Sistina. Nel campo letterario Michelangelo scrive solo le “Rime”, composte in vari momenti della sua vita e soprattutto nella vecchiaia. Michelangelo considera le composizioni poetiche “cose sciocche”, ma in realtà in esse riesce ad esprimere molti aspetti della sua complessa personalità. Lo stile non è ricercato, ma l’espressione è forte e vivace. In effetti il suo modello non è Petrarca con il suo verso melodioso, ma il Dante delle “rime petrose”, cioè versi aspri ed espressioni spesso forti e dure. Nelle rime si distinguono quelle sentimentali per Vittoria Colonna nel rispetto della teoria dell’”amore platonico”. Nelle poesie della vecchiaia invece prevale il tema della colpa, del pentimento e del costante pensiero della morte. In queste ultime poesie quindi emerge un senso di tristezza e di malinconia che lo spinge a cercare la serenità solo nel pensiero della salvezza spirituale. Michelangelo muore a Roma il 18 febbraio 1564.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Il dentista mangia coi denti degli altri

MODO DI DIRE
Battere il ferro finché è caldo: Saper approfittare delle buone occasioni.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA