5 marzo

Leggiamo …

Da “Il gioco e il massacro” di ENNIO FLAIANO presentiamo un interessante brano …

Questa opera si compone due racconti complementari accomunati da una specie di “metamorfosi”, di trasformazione. Nel primo Lorenzo Adamante, da scettico sull’amore e sul rapporto con il genere femminile, alla fine si trasforma in appassionato amante di Anna Bac. Nel secondo racconto invece la bella e intraprendente Liza Baldwin si trasforma in obbediente e sottomessa dell’amante Giorgio Fabro. Cambiamenti strani ma significativi della società dinamica dei tempi moderni. Nel brano proposto il narratore in terza persona ricostruisce il modo in cui ha conosciuto il protagonista Lorenzo Adamante.

Verso la fine di settembre di tre ani fa Lorenzo Adamante si trovò ad Hong Kong di ritorno dal Giappone, dove era andato per un festival del cinema. Lo incontrai nell’atrio della Peninsula(1), sbadato, con quella faccia che il tempo aveva preso a martellate come le statue di scavo, dandogli la nobiltà del gangster senza vocazione o dell’artista che si arrende. Nei tratti del volto ricordava Adamov, gli stessi occhi profondi e dolci su una bocca devastata, e, in certi momenti di particolare amarezza, l’attore Humphrey Bogart negli ultimi anni. Quando ci presentarono la prima volta a Parigi, in una trattoria affollata della rue St. Benoit egli in piedi alla ricerca di un tavolo, alto e con un quaderno tra le mani, un cameriere passava di volata alle nostre spalle gridando alla cucina l’ordine che potrebbe essere il titolo di questa storia: “Deux Stanislas, deux mystères!”. Per le suggestioni del suo nome, detto male dall’amico francese, e dello Stanislsas caduto in tempo a confonderlo, l’avevo scambiato per lo scrittore russo, che conoscevo nelle fotografie. Ne era seguita una conversazione insensata sul genere: che cosa sta preparando per il teatro?; il che aveva prolungato l’equivoco. E forse da questo era nata tra noi una mite simpatia basata sul reciproco rispetto della nostra noia. Per carattere, mi affido soltanto alle prime impressioni e mantengo più a lungo, senza più curarmene, il mio giudizio su una persona…Nell’atrio della Peninsula mi sembrò stanco, turbato e pronto a nuove esperienze, ma di queste mi parlò alcuni mesi dopo; io allora stavo partendo; anzi prendendo lo stesso taxi da cui avevano scaricato le sue valigie. Fece appena un tentativo per dirmi di restare, io ero ormai deciso alla partenza, preparato da due giorni a un volo di diciotto ore che mi atterriva; e, come il condannato a morte, preoccupato soltanto che non sorgessero altri ritardi alla esecuzione.

Note

  1. Hotel di Hong Kong

Biografia …

Il 5 MARZO 1910 nasce ENNIO FLAIANO, famoso scrittore e attivo sceneggiatore …

Ennio Flaiano nasce a Pescara il 5 marzo 1910, si trasferisce a Roma, dove compie gli studi superiori e si iscrive alla Facoltà di Architettura senza però laurearsi. Comincia un’intensa attività di scrittore, giornalista, sceneggiatore e critico letterario dimostrando grande varietà di interessi culturali. Conosce e collabora con numerosi uomini di cultura e diventa uno degli intellettuali più attivi e intelligenti del secondo dopoguerra. Collabora per decine di sceneggiature cinematografiche trovando particolare intesa con Federico Fellini, e di esse segnaliamo: “Lo sceicco bianco” (1952)  e “I vitelloni” (1953) di Federico Fellini, “Dov’è la liberta?” (1954) di Roberto Rossellini e “Signore e signori” (1965) di Pietro Germi. Delle sue opere letterarie indichiamo: “Il gioco e il massacro” (1970), “Le ombre bianche” (1972) “Un bel giorno di libertà” (1979). In genere in tutte le sue produzioni e soprattutto negli scritti letterari Flaiano si mostra osservatore beffardo della realtà dato che la sua satira colpisce con forte sarcasmo i comportamenti più strani degli individui. Famosi sono i suoi aforismi, cioè brevi frasi che rimangono come modi di dire e che ironizzano su atteggiamenti ridicoli di gente comune. Flaiano muore a Roma il 20 novembre 1972.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Bisogna fare di necessità virtù

MODO DI DIRE
Avere una fifa blu: Avere una bella paura.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA