5 gennaio

Leggiamo …

Da “Poesie” di CARLO PORTA proponiamo “La preghiera”, feroce critica alla ipocrisia della nobiltà milanese …

Da Poesie:
La preghiera(1)

Donna Fabia Fabron de Fabrian
l’eva settada al foeugh sabet passaa
col pader Sigismond ex franzescan,
che intrattant el ghe usava la bontaa
(intrattanta, s’intend, ch’el ris coseva)
de scoltagh sto discors che la faceva.
“Ora mai anche mi, don Sigismond,
convengo appien nella di lei paura
che sia prossima assai la fin del mond,
che vedo cose di una tal natura,
d’una natura tal che non ponn dars
che in un mondo assai prossim a disfars.
Congiur, stupri, rapinn, gent contro gent,
…sovvertiment
de troni e de moral, beffe e mottegg
contro il culto, e perfin contro i natal
del Primm Cardin de l’ordine sociale.

Donna Fabia Fabron de Fabrian(2)
era seduta al fuoco sabato scorso
col padre Sigismondo ex francescano,
che intanto le usava la cortesia
(mentre, s’intende, coceva il riso)
di ascoltare questo discorso ch’ella faceva.
“Ormai anch’io, don Sigismondo,
sono d’accordo con la sua paura
che sia vicina la fine del mondo,
perché vedo cose di una tal natura,
di una natura tale che non possono essere
che in un mondo assai vicino a morire.
Congiure, stupri, rapine, gente contro gente
…cambiamenti
di troni e di morale, beffe e ironie
contro la religione, e perfino contro la nobiltà
della nascita, base dell’ordine sociale.

Note

  1. Porta presenta con dura sarcasmo la ipocrita religiosità della nobile, ma sottolinea anche la mancaza di senso morale del religioso che per non criticare la sua ospite non reagisce alle parole poco cristiane di Donna Fabia.
  2. Per opportunità si trascrive la traduzione in lingua italiana del testo in dialetto della poesia.

Biografia …

Il 5 GENNAIO 1821 muore CARLO PORTA, il grande poeta dialettale milanese …

Carlo Porta nasce a Milano il 15 giugno 1775 e vi muore il 5 gennaio 1821. E’ un semplice impiegato dell’Amministrazione e la sua vita non ha mai episodi significativi, ma il suo impiego gli consente di avere un contatto con il pubblico e di acquisire una conoscenza vasta della varietà dei caratteri umani. Diventa amico di grandi letterati come Parini, Foscolo e Manzoni e aderisce al Romanticismo, perché giudica il classicismo la cultura delle classi nobiliari, dei dominatori Austriaci ed anche perché la nuova tendenza letteraria gli consente di descrivere meglio la realtà sociale. Sceglie di scrivere in dialetto milanese proprio per dare maggiore realismo alla sua poesia. I suoi personaggi sono popolani sventurati, oppressi dalla miseria e dai soprusi dei più forti o dei dominatori stranieri. Ma la sua satira più feroce è rivolta ai nobili arroganti e agli uomini di Chiesa corrotti. Nei confronti dei popolani avverte un senso di pietà profonda e, pur non dichiarandolo apertamente, manifesta un’ansia profonda di giustizia e la speranza di riscatto degli individui più deboli.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

MODO DI DIRE
Non muover foglia: Non far niente.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA