2 marzo

Leggiamo …

Da “Processo a Gesù” di DIEGO FABBRI proponiamo alcuni interventi sull’opera e sul suo significato …

Quest’opera è un esempio di “teatro aperto”, cioè che coinvolge tutti gli spettatori. Degli attori Ebrei organizzano il processo del titolo, ma il dibattito coinvolge tutti perché è in discussione non se Cristo è colpevole o innocente, ma che ruolo egli ha nella vita di tutti gli uomini. Egli è presenza viva, simbolo di perdono e di amore e tali valori sono fondamentali per assicurare una vita serena e felice  a tutti. Nel brano che si presenta il personaggio Elia conclude con la convinzione che Cristo è innocente e che ha nella società un ruolo di esempio grande di pacifica convivenza, perché rappresenta “tutte le speranze del mondo”.

Elia: …Tutti lo misero a morte con nascosto rammarico, ma con un sospiro di sollievo…Noi non fingiamo niente, noi non ripetiamo niente, come tu credi; noi, al contrario, facciamo ogni giorno del nuovo, perché se quello che succede quassù(1), tra noi, è quasi sempre lo stesso dibattito, quel che invece cambia sempre, ogni sera, è ciò che accade intorno a noi, tra la gente che ci ascolta…Chi è, chi è, per voi, Gesù di Nazaret? Perché non lo gridate forte, dovunque e sempre, quel che avete detto stasera? Tutti dovete gridarlo! Tutti! Perché altrimenti si ripete anche per voi, quello che accadde per noi, allora. Di rinnegare, di condannare, di crocifiggere Gesù. Io debbo ormai proclamare, alto, e al cospetto di tutti che non so ancora se Gesù di Nazareth sia stato quel Messia che aspettavamo, non lo so, ma è certo che Lui, Lui solo, alimenta e sostiene da quel giorno tutte le speranze del mondo! E io lo proclamo innocente, e martire, e guida.

Note

  1. Si intende sul palcoscenico.

Biografia …

Il 2 MARZO 1955 DIEGO FABBRI, che muore a RICCIONE, rappresenta la prima di “Processo a Gesù” …

Diego Fabbri nasce a Forlì il 2 luglio 1911, si laurea in Scienze Economiche, ma si interessa di letteratura e di storia. Il grande amore di Fabbri è il teatro e a soli 17 anni scrive il primo lavoro, “I fiori del dolore”. Egli è un fervente cattolico ma subisce il fascino di una visione moderna della religione, perché pensa che la propria fede deve trovare una verifica nelle scelte quotidiane. Prosegue nella produzione di opre teatrali sempre problematiche e sempre legate alle difficili scelte morali dei protagonisti. Molto interessante è “Il seduttore” (1951) in cui si affronta il lento ma complesso passaggio dalla solitudine all’amore. Fabbri suscita sempre molte polemiche anche negli ambienti ecclesiastici per le sue posizioni spesso audaci e provocatorie che però spingono alla meditazione. Data fondamentale nella sua carriera è il 2 marzo 1955, quando si rappresenta al Piccolo Teatro di Milano il suo discusso “Processo a Gesù”, per il quale alcuni cattolici lo accusano di offesa alla religione. In realtà egli vuole sottolineare l’importanza di Cristo nella vita di tutti i giorni per credenti e laici. Fabbri prosegue la sua attività di drammaturgo e sceneggiatore per numerosi anni e muore a Riccione, vicino a Rimini, il 14 agosto 1980.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Col fuoco non si scherza

MODO DI DIRE
Far vedere i sorci verdi: Mettere in gravi difficoltà.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA