2 gennaio

Leggiamo …

Da “Liriche” di ADOLFO DE BOSIS si propone la poesia “Ai convalescenti” un invito a rassegnarsi al proprio destino …

Da “Liriche”:
Ai convalescenti
(1)

Ai fuochi più vasti tu aneli?…
A quali?…Son fatue fiammelle(2).
Chi sono le vergini stelle,
chi sotto la fiamma de’ cieli,
con trepide mani(3), chi vuole
accendere fuochi più vasti?
Tu, convalescente…Ti basti
scaldare le membra al tuo sole,
socchiudere gli occhi, sentire
la dolce salute redire(4),
e bere gli effluvi che tiepido
il vento rapisce alle siepi
in fiore, a le tumide scorze(5)
de li alberi, e andare, con tersa
la mente, una strada diversa
da ieri e con giovani forze.

Note

  1. Dopo gli entusiasmi giovanili in questa poesia il poeta rifiuta l’”estetismo” come unico senso della propria personalità in nome di una finalità corale. Si nota una specie di rassegnazione nonostante l’invito ai convalescenti a reagire. Da notare la mescolanza di espressioni solenni e semplici che si alternano con notevole frequenza.
  2. fiamme poco durature
  3. mani premurose
  4. sentire il dolce ritorno della salute
  5. scorze rigonfie.

Biografia …

Il 2 GENNAIO 1863 nasce ADOLFO DE BOSIS, complesso poeta di fine Ottocento …

Adolfo De Bosis nasce ad Ancona il 2 gennaio 1863, molto giovane sente una forte ispirazione poetica e a soli 18 anni pubblica la sua prima raccolta di poesie, “Versi” (1881). Frequenta la facoltà di Giurisprudenza di Roma, si laurea e comincia la sua professione di avvocato. Ma sono sempre importanti i suoi interessi letterari e culturali per cui nel 1895 fonda la rivista “Convito” alla quale collaborano personalità di rilievo come Pascoli, D’Annunzio, Carducci e Scarfoglio. La rivista si inserisce nel movimento del Decadentismo e lo stesso Croce la giudica come un monumento dell’”estetismo”, cioè dell’idea che l’arte è fine a se stessa, che bisogna creare opere eleganti e perfette per forma per esaltare la “bellezza” come unico elemento di valore. De Bosis cura la rivista ed egli stesso vi pubblica i suoi interventi e le sue poesie, delle quali pubblica altre raccolte: “Inno al mare” (1899) e “Kruger. Versi” (1900). Sono molto valide le sue traduzioni di poeti stranieri in particolare le poesie di Percy Shelley. Conclusa la sua carriera di avvocato egli si dedica a molti viaggi e all’amministrazione di società di commercio che gli consente una vita agiata. De Bosis muore ad Ancona il 28 agosto 1924.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi fa da sé fa per tre

MODO DI DIRE
Fare il paio: Assomigliare, comportarsi nello stesso modo.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA