2 febbraio

Leggiamo …

In “Poemi” ALDO PALAZZESCHI con la composizione “Chi sono?” nega l’esistenza della poesia …

Da “Poemi”:
Chi sono?

In questa famosa poesia Palazzeschi dichiara la morte della poesia e la fine del ruolo del poeta. La poesia non ha più la funzione di educazione e di guida in un momento di crisi dell’arte tradizionale. Al limite essa può avere solo il ruolo di puro divertimento e di spettacolo divertito.

Son forse un poeta?
No, certo. Non scrive che una parola ben strana,
la penna dell’anima mia: “follia”.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
“malinconia”.
Un musico allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
“nostalgia”.
Son dunque… che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.

Note

  1. follia
  2. S. Francesco d’Assisi
  3. si concentrava su Dio
  4. entrava in estasi
  5. tutti coloro che definiscono i poeti divini, sacri e sacerdoti
  6. prendono nome
  7. la tradizione racconta che Orfeo con la dolcezza della sua poesia smuoveva i sassi e i boschi
  8. pastore senza cultura
  9. Castalia era la mitica fonte del Monte Parnaso che rendeva poeti coloro che bevevano le sue acque
  10. lo supera
  11. altra categoria di poeti sono quelli che compongono per grande cultura
  12. dato che
  13. sfogliando, cioè studiando
  14. stando svegli e faticando.

Biografia …

Il 2 FEBBRAIO 1885 nasce ALDO PALAZZESCHI, estroso e bizzarro poeta crepuscolare …

Aldo Palazzeschi (pseudonimo di Aldo Giurlani) nasce a Firenze il 2 febbraio 1885 e diventa uno dei protagonisti delle avanguardie del primo Novecento, però sempre conservando un suo personale stile di composizione letteraria. Inizialmente aderisce al Crepuscolarismo con le raccolte “I cavalli bianchi” (1905) e “L’incendiario” (1910) nelle quali con ironia sostiene che la poesia è morta e che il poeta ha perduto il suo ruolo di guida morale della società. Si converte poi alla poetica del Futurismo sempre con lo scopo di rinnovare la cultura e la letteratura stagnante di quel tempo. Palazzeschi con la raccolta “Poesie” (1914) propone un nuovo modello letterario con l’idea che la poesia deve essere divertimento, creazione da fiaba, spettacolo da clown, finalizzata a dare una visione divertita e deformata della realtà. Nascono così composizioni dal ritmo insistito da cantilena che spesso appaiono ossessive. Dopo il 1930 Palazzeschi si dedica soprattutto alla scrittura di racconti e romanzi, il più famoso dei quali è “Sorelle Materassi” (1934) in cui racconta di due anziane sorelle, la vita delle quali è sconvolta dall’arrivo di un loro affascinante nipote. Egli con l sua vita esuberante e piena di eccessi le manda in rovina economica, ma alle due vecchie rimane il ricordo di una ventata di novità e di entusiasmo della vita che rende felice il resto della loro esistenza. Palazzeschi muore a Roma il 17 agosto 1974.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi

MODO DI DIRE
Salvarsi la pelle: Mettersi in salvo.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA