Il primo dolore è un quadro di cm 40×50 realizzato da Silvestro Lega nel 1863 e conservato al Palazzo della Provincia di Genova. Silvestro Lega nato in Emilia si trasferisce da giovane a Firenze dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e comincia la sua attività di pittore. All’inizio dipinge secondo i metodi tradizionali, seppure lontani dagli insegnamenti accademici, ma poi conosce Telemaco Signorini e entra nella nuova tendenza pittorica dei macchiaioli. Questi pittori vogliono perfezionare uno stile fondato sull’impressione, cioè la necessità di accostare macchiedi colore senza linee di contorno per realizzare un forte contrasto di luce di ombra. Inoltre le loro tematiche derivano da scene di vita quotidiana  della gente comune come per esempio nei quadri La visitae Il pergolato. Lega entra in rapporto molto stretto con la famiglia Batelli e intrattiene una relazione con Virginia, figlia del capofamiglia, che muore giovane di tisi. Proprio al periodo dell’amicizia con questa famiglia risale l’opera Il primo dolore, nel quale il pittore mostra una bambina che tiene in mano un passero morto e mostra un profondo sentimento di tristezza. La bambina vive il primo contatto con la morte di un animale prediletto, ma per lei è una perdita importante. L’atteggiamento pensoso, lo sguardo rivolto al piccolo essere senza vita sono elementi  di una contenuta sofferenza, non di sconvolgimento profondo, che però indicano uno stato di intima riflessione sugli aspetti duri dell’esistenza.

Visitiamo un museo …

È molto particolare il Museo “L’angolo dei nostri ricordi” di Recco, in LIGURIA …

Il Museo L’Angolo dei Nostri Ricordidi Recco non è una semplice ricostruzione nostalgica di come era la città nei tempi passati, ma una necessaria informazione di un centro abitato che non esiste più. Recco durante la Seconda Guerra Mondiale rimase totalmente distrutta e questo Museo vuole testimoniare il ricordo del passato. Sono esposti oggetti della vecchia Recco e soprattutto si sottolinea la vocazione marinara della città con i suoi cantieri navali dai quali scendevano in mare numerose imbarcazioni. Sono in esposizione oggetti della vita quotidiana come corredi, stoviglie, attrezzi di lavoro. Soprattutto ricca è la documentazione fotografica che ricostruisce la vecchia struttura urbanistica del borgo.