Madonna col Bambino è un dipinto realizzato da Giovanni Bellini intorno al 1465 e conservato alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Il quadro ha dimensioni di cm. 78×55 e l’autore la dipinge con la tecnica della tempera su tavola. La scelta di dipingere su tavola esisteva già nel mondo antico anche se non si hanno esempi rimasti fino a noi. Questa tecnica comincia d essere usata dal secolo XII e rimane il modo più diffuso fino al secolo XV. Dal Cinquecento in avanti si introduce la tecnica di olio su tela che diventa il modo più usuale di dipingere. La tempera è un composto di pigmenti minerali mescolati con gomma arabica, si diluisce con acqua ed essicca in pochi minuti. Giovanni Bellini appartiene ad una dinastia di artisti veneziani che hanno un grande ruolo nella pittura del secolo XV. Era figlio di Jacopo e fratello di Gentile, tutti e tre impegnati nell’attività pittorica. Giovanni è certamente il più grande dei tre perché sa mescolare insieme le nuove tendenze pittoriche della seconda metà del Quattrocento ed è certamente l’artista che anticipa la tecnica tonale della scuola veneta. Nel dipinto Madonna col Bambino egli dà una delle sue tante versioni dello stesso tema. Su uno sfondo grigio egli presenta una bella figura della Madonna elegantemente vestita con lo sguardo che fissa un punto lontano mentre il Bambino si impegna a giocare con una fiaschetta sostenuta dalla mano della madre e tra i due sembra che si stabilisca una affettuosa complicità.

Visitiamo un museo …

Se vi trovate in LIGURIA, visitate il Museo Civico di Sanremo …

Il Museo Civico di Sanremo ha sede nell’antico Palazzo Borea d’Olmo e contiene testimonianze archeologiche e artistiche della città e del territorio intorno. Al Primo Piano  la Sezione Archeologica espone i reperti ritrovati a Sanremo che si riferiscono al periodo dalla preistoria fino all’epoca medievale.  Al Secondo Piano si notano i notevoli affreschi della ex Sala Consiliare e sono in esposizione i dipinti della Pinacoteca che risalgono al Seicento e ai secoli successivi. Si può ammirare uno stupendo arazzo fiammingo del secolo XVII, due dipinti di Giacomo Grosso e l’Adorazione dei pastori di Maurizio Carrega.