Ballerina Blu è un dipinto di Gino Severini realizzato nel 1912 e conservato presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Il quadro è un olio su tela di dimensioni 61×46 e realizza con efficacia i principi artistici del Futurismo. Severini nasce a Cortona e fin da giovane rimane affascinato da quel fermento del primo Novecento che porta alla nascita delle Avanguardie Artistiche. Egli è tra i firmatari del Manifesto del Futurismo di Marinetti e a Parigi conosce Picasso, Braque e Apollinaire dai quali apprende la tecnica pittorica del cubismo. In effetti le sue prime opere si possono definire cubofuturiste, perché adotta soluzioni del cubismo per ottenere l’effetto del movimento delle figure delle sue opere. Dopo la Prima Guerra Mondiale Severini, come tanti altri artisti, abbandona la frenesia dell’avanguardia e propone un ritorno al classicismo che molti definiscono ritorno all’ordine dopo la tragedia disastrosa della guerra. Ballerina Blu si diceva applica i principi del Futurismo, un movimento che rimane colpito dal trionfo delle macchine, dalla velocità, dal dinamismo della vita cittadina. Nel dipinto il movimento della ragazza è determinato dalla luce, dalla posizione del corpo e dalle stesse numerose piegature del vestito che sembrano determinate dal movimento rapido e frenetico della danza. L’effetto dinamico del dipinto diventa più evidente per la presenza in superficie della tela di piccole pagliuzze inserite dal pittore.

Visitiamo un museo …

Se vi trovate in LOMBARDIA, merita una visita il Museo dell’Abbazia di Pontida …

Il Museo dell’Abbazia di Pontida si trova all’interno del Monastero, che ha origini molto antiche. Alberto da Prezzate, appartenente ad una potente famiglia di Bergamo, fonda l’Abbazia nel 1076,  la dedica a San Giacomo e la inserisce nella serie dei conventi  che fanno capo a Cluny. Nel Museo si espongono opere del primitivo Convento e di esse le più importanti sono un polittico del XV secolo che presenta la Madonna col Bambino, un trittico che raffigura la Madonna della Misericordia, una Madonna in Gloria di Luca Martinelli e un San Benedetto di Carlo Ceresa. Si espongono anche antiche stampe e oggetti di arte sacra dei secoli passati.